La mia filosofia
THICH NHAT HANH – INTER-ESSERE
COSA SIGNIFICA QUESTA PAROLA CHE NON È ANCORA NEL DIZIONARIO
Lavoro seguendo la filosofia dell’Inter-Essere e baso tutti i miei rapporti lavorativi sulla credenza che tutti gli aspetti sono interconnessi, tutto influisce.
La mia filosofia
THICH NHAT HANH – INTER-ESSERE
COSA SIGNIFICA QUESTA PAROLA CHE NON È ANCORA NEL DIZIONARIO
Lavoro seguendo la filosofia dell’Inter-Essere e baso tutti i miei rapporti lavorativi sulla credenza che tutti gli aspetti sono interconnessi, tutto influisce.
Il mio approccio si basa su alcuni punti cardine:
- supporto emotivo
- guida per uno stile di vita sano
- flessibilità
in modo che questo non sia un peso ma un giusto approccio sotto ogni punto di vista.
Il mio approccio all’allenamento è molto funzionale, perché durante il percorso insieme ci prendiamo cura di tutti questi aspetti e questo incide sulla riuscita del progetto allenante ed è parte integrante della mia filosofia d’allenamento.
Nella mia presentazione ti ho accennato che ho fatto il Servizio Civile e che questa esperienza è stata molto importante per me. È proprio in quel periodo infatti che sono entrata in contatto con la filosofia dell’inter-essere, grazie ad un estratto di un libro di Thich Nhat Hanh. Inizia così…
All’occhio di un poeta, non sfugge certo che in questo foglio di carta c’è una nuvola. Senza la nuvola, non c’è pioggia; senza pioggia, gli alberi non crescono; e senza alberi, non si può fare la carta. La nuvola è indispensabile all’esistenza della carta. Se non ci fosse la nuvola, non ci sarebbe nemmeno il foglio di carta. Quindi possiamo dire che la nuvola e la carta inter-sono.
Il verbo ‘inter-essere’ non è ancora riportato dal dizionario; ma unendo il prefisso ‘inter’ e il verbo ‘essere’ otteniamo una parola nuova: inter-essere.
Se spingiamo più a fondo il nostro sguardo, vedremo nel foglio di carta anche la luce del sole. Senza luce del sole le foreste non crescono. In realtà, senza luce del sole non cresce nulla. Ecco perché in questo foglio di carta splende il sole. La carta e il sole inter-sono. Continuiamo a guardare: ecco il taglialegna che ha abbattuto l’albero e l’ha portato alla cartiera dove lo trasformano in carta. E c’è anche il grano. Sappiamo che il taglialegna deve la sua esistenza al suo pane quotidiano, quindi in questo foglio di carta c’è anche il grano con cui è fatto il pane del taglialegna. E ci sono pure il padre e la madre del taglialegna.
Questo modo di guardare ci fa capire che senza tutte queste cose il foglio di carta non esisterebbe. Se andiamo ancora più a fondo, vedremo che nel foglio ci siamo anche noi. Non è difficile capire perché: il foglio di carta, quando lo guardiamo, è un elemento della nostra percezione. La vostra mente è lì dentro, e anche la mia. Quindi si può dire che in questo foglio di carta c’è tutto. Non manca nulla: tempo, spazio, terra, pioggia, minerali, luce del sole, nuvola, fiume, calore. Tutto coesiste in questo foglio. Ecco perché ‘inter-essere’ dovrebbe comparire nei dizionari. ‘Essere’ è inter-essere. Non possiamo essere da soli, per conto nostro. Dobbiamo ‘inter-essere’ con tutto il resto. Questo foglio di carta è perché è tutto il resto.
Immaginiamo per un attimo di riportare alla fonte uno degli ingredienti. Immaginiamo di restituire la luce del sole al sole. Credete che il foglio di carta esisterebbe ancora? No, senza luce solare non può esistere nulla. E se restituissimo il taglialegna a sua madre, nemmeno allora ci sarebbe il foglio di carta. In realtà, questo foglio di carta è fatto interamente di ‘non-carta’. Se riportassimo alla fonte tutti gli elementi di non-carta, non resterebbe proprio nessuna carta. Senza non-carta – ossia mente, taglialegna, luce del sole e via dicendo – niente carta. Questo foglio così sottile racchiude in sé tutto l’universo.
Da: Thich Nhat Hanh,
“La pace è ogni passo. La via della presenza mentale nella vita quotidiana“,
Astrolabio Ubaldini, 1993